sabato, ottobre 14, 2006

Free Music Ensemble

Bella serata ieri sera con Marco. Siamo stati al concerto del trio FME (Free Music Ensemble), secondo degli otto concerti in programma per la nuova edizione di Tradizione In Movimento del Musicus Concentus di Firenze che propone una panoramica sul jazz e le nuove musiche, sottolineando la ricchezza e la vitalità della scena contemporanea con proposte dove la tradizione del jazz è uno dei tanti punti di riferimento, insieme a stimoli che provengono dalla ricerca di nuovi linguaggi dell’improvvisazione, dall’elettronica, da musiche popolari, il klezmer e le musiche dell’Africa, e via dicendo.

Ieri sera Ken Vandermark (sax e clarinetti), Nate McBride (contrabbasso), Paal Nilssen-Love (batteria) sono stati veramente straordinari: un’improvvisazione capace di coinvolgere totalmente il pubblico in un ambiente che consente molta vicinanza con gli artisti.

Spero di riuscire a sentire anche Anthony Coleman, che presenterà un concerto di solo pianoforte il 3 novembre, e il chitarrista Marco Cappelli il 10 novembre, che per l’“EGP Extreme Guitar Project” ha chiesto ad alcuni artisti statunitensi come Marc Ribot, Ikue Mori, Elliott Sharp, Anthony Coleman, etc. di scrivere nuove composizioni.

Stasera andremo al cinema a vedere "N Io e Napoleone".

martedì, ottobre 10, 2006

Trambusto andante e scombussolamento

Ok. Dovrei essere più forte. Dovrei concentrarmi di più su me stessa e le cose che devo fare.
Ma io non sono super-woman. No!
Tutt’attorno è un trambusto, ed io pure non mi sento affatto ferma.
Dovrei comunque riuscire a portare avanti i miei studi come se nulla fosse in piena serenità?
Sfido chiunque a farlo nelle mie condizioni.
Ah, per studiare, studio! Ho avuto pure dei buoni risultati nelle prove finora svolte.
Ma porca miseria, che fatica essere con la testa a scuola!
Papà parte fra due giorni. Bene. Ormai ha preparato tutto. Adesso si è preso queste ultime ore di relax. Era ora! Non ha fatto un giorno di vacanza, praticamente, quest’anno. Le sta trascorrendo quasi sempre con mamma. Due adolescenti innamorati, ancora una volta. Mi fa piacere immensamente.
Ma mamma non lo accompagnerà all’aeroporto, come ha sempre fatto. Lo porterà il nonno.
Firenze-Parigi, Parigi-New York. E da lì, si ricomincia. Mamma ed io lo raggiungeremo appena possibile.
Cazzo, sfido chiunque a far finta di niente.
Non sono più qui, e neppure ancora là.
E’ ora di fare la lista delle cose che vorrò portare con me.
Quanto ci starò, poi?
Boh.
Mamma e papà, minimo un anno, per ora.
Io, come minimo, finirò il Liceo là, per ora.
Mi chiedo come sarà. E’ un liceo scientifico italiano, perciò non dovrebbero esserci molte diversità. Ma non ho ancora capito se è comparato al PNI che ho frequentato finora.
E poi … e poi … che farò?
A dicembre divento maggiorenne.
Che faccio, prendo la patente a New York?
Come funziona là? Come qui?
E dopo il Liceo?
Che sia meglio che continui gli studi universitari là?
E se io mi concedessi invece un anno sabbatico prima dell’Università, e me ne andassi in giro per il mondo?
Uffa! Quante incognite!
E con la lingua, quanto ci vorrà per poterci giocare fino al punto di saper ironizzare con le parole?
Perché vivere in un altro stato significa anche questo!
Papà e mamma se la cavano molto meglio di me con l’inglese-americano.
Devo mantenere la calma.
Non devo pensare a troppe cose contemporaneamente.
Semplificati, Giulia! Una cosa alla volta.
Una alla volta!
Comincia dalla lista delle cose da portare. Non andare oltre.

domenica, ottobre 08, 2006

Bologna, la piazza ... i Lordi

Bologna è la mia città preferita. E' anche la città dove ho abitato più a lungo, tra i 10 e 16 anni (a parte un'interruzione per trasferimento altrove a 13).
E' una città a misura d'uomo. Si sente nell'aria. Come sabato sera, quando sono stata a sentire il concerto in Piazza Maggiore organizzato per festeggiare il premio ricevuto dall'Unesco "Bologna città della musica". Molti artisti hanno collaborato all'iniziativa, gratuitamente, ma mi interessava vedere Dalla, la Nannini, Patti Smith.
Al di là dell'evento, comunque, ciò che più mi piace è questa piazza, la sua vita, la gente che qui si incontra.
Con me c'erano Marco, Daniela (grande e cara amica bolognese con cui ho spartito i banchi di scuola), mio fratello, la sua ragazza, altri amici.

Ma volevo soffermarmi un po' di più sul concerto dei Lordi della sera prima all'Estragon. Valeva veramente la pena di essere visto.
Meglio dire performance, piuttosto che concerto. La scenografia ispirata al cinema horror anni ‘80 ha giocato un ruolo fondamentale, con molti effetti di luce ed altro (vedi foto).
Musicalmente molto orecchiabili e trascinanti, dal punto di vista scenografico i Lordi sono davvero sublimi e fuori di testa!
Le persone con cui ero sono degli appassionati di musica hard rock, ma anche di altri generi.
Conoscevano molte canzoni, e via a cantarle e a perdere la voce: Dynamite Tonite, Biomechanic Man, Blood Red Sandman, Would you Love a Monsterman, Devil is a Loser.
Io non ero preparata come loro, nonostante la mattina mi fossi ascoltata un po’ di pezzi a casa di Roberto. Ma Hard Rock Hallelujah la conoscevo, e alla fine ha mandato il pubblico in delirio.
Image Hosted by ImageShack.us Bello!

PS: Tra l'altro, non so se avevo le travecole, ma ho avuto l'impressione di intravedere UNO ad un certo punto , in dolce compagnia. Ho cacciato l’immagine e non l’ho più cercata. Anzi, credo che anche questo abbia contribuito a farmi avvicinare a Marco venerdì sera. Poco fa ho dato un’occhiata al forum degli studenti ed ho avuto la conferma che UNO c’era, con lei.

Da Bologna a Kant

Marco, Marco, Marco …
Non posso che continuare a pensare a Marco.
Non posso che continuare a sentirlo sulla mia pelle.

Sì, a Bologna sono stata bene.
Quando ha saputo che ero lì è venuto a trovarmi la sera stessa.
C’era un po’ di gente a casa di mio fratello.
Un sacco di gente che sta felicemente insieme la sera bevendo una birra, raccontandosi di quello che hanno fatto durante il giorno, ascoltando musica, qualche volta suonando e cantando qualcosa per la gioia di tutti.
Ed è arrivato anche Marco, per dirmi che all’indomani pomeriggio mi avrebbe accompagnato volentieri a fare una passeggiata per la città e raggiungere poi gli altri al concerto dei Lordi.
Così è stato venerdì pomeriggio, solo che poi non sono più tornata a casa di mio fratello se non per prendere lo zaino con le mie poche cose e trasferirmi a casa sua.
Mi ha regalato tanto di ciò che mi mancava in due giorni.
Mi ha fatto sentire una regina con i suoi modi premurosi e attenti.
Mi ha fatto sentire spensierata e amata, portandomi per mano e abbracciandomi in giro per Bologna.
Mi ha fatta sentire allegramente fuori di testa condividendo l'entusiasmo dei fans al concerto dei Lordi.
Mi ha fatta sentire donna a casa sua, dove albergavano solo i nostri sospiri, carezze, e baci e coccole e trasporti tali da risvegliare l’invidia dei vicini che si son messi a protestare picchiando sui muri.
Mi ha fatta sentire tanta nostalgia per l’Italia anche se non sono ancora “emigrata”, seduta sugli scalini di Piazza Maggiore stamattina.
Dovevo andare a prendere il treno per essere a Firenze nel primo pomeriggio.
Ha voluto portarmi a casa lui con la sua yaris rossa, regalo per i suoi 21 anni nel luglio scorso.
Siamo arrivati quasi all’una. E’ rimasto a pranzo con noi, è ripartito da poco, e il mio pensiero non l’ha ancora lasciato.
Non so neppure se potrei innamorarmi. Contrariamente a lui che continuava a ripetermelo, io non gli ho mai detto ti amo in questi giorni, se non in alcuni momenti mentre facevamo l’amore.
Non so che sarà. So che è stato bello e mi sono sentita viva, felice, appagata come non credevo fosse possibile in questo periodo.

Ora son qui che devo mettermi a studiare.
La vedrei molto dura, non fosse che la mia concentrazione deve andare su Kant. Mi piace Kant. E’ un cavallo di battaglia degli studi di mamma e mi aspetta di là per rivederlo insieme a me. Meno male. Da sola credo che continuerei a rimanere ancorata alle forti emozioni di questi giorni.
Forza Kant, tu che non ti sei mai lasciato andare a quello che ho fatto io in questi giorni, forza, insegnami qualcosa, insegnami “il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me”!