martedì, ottobre 24, 2006

Grazie

Grazie a Marco per la meravigliosa giornata di domenica.
E’ stata veramente indimenticabile.

È arrivato prestissimo, alle 8:00, mi ha praticamente buttata giù dal letto.
Ha portato dei dolcetti buonissimi e abbiamo fatto colazione con tanto the e caffè, così mi sono svegliata ben bene.
“Che facciamo oggi?”, mi dice.
Avremmo potuto andare in giro per il lago o a Verona, che lui non conosce gran bene. Avremmo potuto andare a vedere la mostra su Mantegna che mi sono persa.
E invece gli chiedo: “Sai andare a cavallo?”. E lui: “Sì”.
Sul mio volto deve essersi dipinta la felicità più grande. Adoro i cavalli fin da piccola. I nonni toscani ne hanno sempre tenuti almeno due, e fra le mie gioie più grandi e i miei ricordi più cari vi è quello delle vacanze trascorse da loro, dove ho imparato ad amarli, accudirli e montarli.
Se fossimo rimasti nella casa sul lago, i miei me ne avrebbero regalato uno. Vabbè, un giorno l’avrò.

Ho proposto a Marco di andare in un centro ippico che conosco bene dalle parti di Caprino.
Alle 10:00 eravamo già lì. Abbiamo preso due stalloni Hannover, possenti e alti circa 1.90. Quello mio, Hans, lo conoscevo già per averlo montato più volte quando ci andavo nei momenti liberi.
Abbiamo trascorso due ore cavalcando a tratti velocemente, altre volte ad andatura più lenta ma abbastanza sostenuta. Non sapevo che anche lui sapesse cavalcare così bene. Negli sguardi che ci scambiavamo c'era la gioia di condividere questa cosa meravigliosa.
Non c’era modo migliore per salutare i luoghi in cui ho abitato in parte quest’anno. Oltretutto, con questa esperienza inattesa, Marco mi ha proprio conquistata.
Quando abbiamo riportato i nostri compagni a quattro zampe nei box eravamo stanchi morti.
Anziché andare in qualche trattoria ci siamo precipitati a casa. Doccia, un buon panino col salame, un po’ di Bardolino DOC, e via sotto le coperte.
Al tramonto una passeggiata sul Lungolago prima di partire.
Sono tornata a Firenze con lui in auto.
Grazie Marco, mio Tato meraviglioso. Grazie per avermi fatto trascorrere una domenica incantevole. Grazie per come sei.


È stato un week-end che non scorderò, compresa anche la sera del sabato a cena dai nonni materni e trascorsa poi davanti al camino acceso con le castagne roventi da sbucciare in mano. La nonna era davvero emozionata all’idea che stiamo per partire. Mi ha ripetuto più volte di stare vicina alla mamma, chè i figli sono la medicina e la gioia più grande. Si è lasciata andare raccontandomi cose che non conoscevo dell’infanzia di mamma, e ascoltando questi racconti dalla sua dolce voce di nonna davanti al fuoco, tutto mi sembrava magico.

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