venerdì, dicembre 01, 2006

Noi ... vita grama

Lasciamo stare oggi questa città, i musei, i taxi gialli, la moltitudine di gente plurietnica, la vita underground della metropolitana, gli artisti di strada, i parchi, Manhattan, il Greenwich Village dove abitiamo, le immense pubblicità luminose, i grattacieli, che pure mi piacciono un sacco perché riflettono il cielo su se stessi e cambiano colore insieme ad esso …

Lasciamo stare, e facciamo un po’ di conti con noi stessi.
Ebbene sì, devo ammetterlo: mamma, il babbo ed io stiamo facendo una vita grama.
Mamma non si può muovere più di tanto autonomamente. È impegnata quotidianamente con le sue cure e passa il resto della giornata a leggere ed ascoltare musica. Ogni tanto, per dar sfogo alla sua creatività repressa, si piazza in cucina con la cuoca, Inès - una signora di origine messicana -, e sperimenta nuove ricette o ne inventa qualcuna.
Papà è molto preso dal suo lavoro, che gli chiede di apprendere e sperimentare nuove competenze. È una situazione faticosa anche per lui, tuttavia cerca di esserci con noi quanto più possibile. È anche capace di vivacizzare la nostra vita invitando alcuni suoi colleghi ogni tanto a cena da noi. Avendo a che fare con la ricerca universitaria, ha contatti con americani e con stranieri provenienti da ogni angolo della terra. Ci sono anche due ragazzi (li chiamo così perché sono più giovani di altri, ma hanno superato la trentina) italiani, uno pugliese e l’altro di Roma. Sono persone simpatiche e vengono spesso a trovarci.
Io non sto propriamente bene. Non ce l’avrei mai fatta se fossi venuta qui senza i miei ad affrontare quello che sto facendo. Ho compreso che potrei anche viaggiare da sola, ma nella condizione del viaggio fine a se stesso, quello che non sai dove ti porta, quello il cui obiettivo è di andare alla scoperta di qualcosa senza dover sottostare ad impegni, scadenze, integrazioni obbligatorie in ambienti di lavoro o di studio. Se fossi venuta senza di loro, dovendo anche andare a scuola, avrei forse potuto farcela se fossi andata in un college. Ma da sola, no. È già durissima così, sapendo di poter contare quotidianamente sui miei, figuriamoci se dovessi cavarmela da sola!

Molti mi avevano detto che i primi tre mesi all’estero sono molto difficili. È vero, e non è soltanto una questione di lingua. Accade qualcosa di singolare dentro ciascuno. Almeno a me è successo questo. È come se tanti “filtri”, che prima decodificavano la mia vita in tutti i suoi aspetti e vissuto, fossero stati improvvisamente tolti. Mi sono ritrovata scoperta su tutti i versanti, sono emerse in me cose che mi erano prima inimmaginabili, sto rivisitando e rivedendo tutto, è uno stato di crisi aggravata continua.
Affascinante e mortale allo stesso tempo.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Giulia...
Non so nemmeno da dove cominciare,
ho letto il tuo blog e mi sono commossa..ti ammiro sei davvero una ragazza straordinaria sei riuscita a trasformare in forza il tuo immenso dolore.
DEVO RINGRAZIARTI grazie a te,alle tue parole ho capito quanto sono stupida..già non sai quante volte ho detto delle cose brutte a mia madre e sai che ti dico? da oggi cercherò di non farlo più nel tuo rispetto..nel rispetto del tuo dolore...
sei una bellissima persona non ti conosco ma dalle tue parole si denota un grande sensibilità..Sai anche dal fatto che ami scrivere si capisce ciò...sei piena di sentimento e so che tua madre si sente fiera ddi questo e si sente fiera di te di quello che sei e di tutto quello che fai.
Lo so ti potranno sembrare frasi di circostanza,e magari penserai cosa vuole questa?chi è? che ne sa del io dolore?già è vero io non so nulla di te ma ho letto il tuo blog e ci tenevo solo a dirti che rispetto il tuo dolore e che sei una persona fantastica...e che se vorrai da oggi potrai contare su un amica in più...piacere Luana!
se vorrai a me farebbe molto piacere sentirti anche solo tramite e-mail io la mia te la lascio e ti aspetto fiduciosa...
pulcettina88@hotmail.it
ciao Giulia...

Giulia ha detto...

Ciao Luana, immagino che tu abbia letto la pagina dedicata alla mia mamma sull'altro blog ( http://solomnibuslucet.wordpress.com/alla-mia-mamma/ ).
Grazie per avermi scritto. Sulle cose che attribuisci a me, sei decisamente troppo buona.
E poi non credo affatto che tu sia stupida, come dici. Semplicemente, fintantochè certe cose non accadono, non ci si pensa, ed è giusto che sia così.
Ora ho pochissimo tempo, ma penso che ti scriverò.
Ciao ciao